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Scelta dei canali

I segnali radio sono organizzati per canali ed è quindi fondamentale scegliere quelli migliori. Facendo un esempio, possiamo pensare ad una autostrada con molte corsie e paragonare le corsie ai canali radio e le automobili ai pacchetti dati in transito. E’ facile capire che per ottimizzare al massimo le prestazioni dovremmo scegliere la corsia (e quindi il canale) con meno automobili e quindi meno traffico.

Sebbene tutti gli Access Point propongano di default la scelta del canale in modo automatico, l’opzione migliore è quella di selezionarli in manuale, verificando la bontà tramite una delle tante App installabili sullo smartphone come ad esempio WIFIAnalyzer.

Nel caso delle reti 2,4GHz i canali migliori che dovremmo prediligere sono 1, 6, 11 in quanto sono i soli canali a non accavallarsi tra loro.

Nonostante sia difficile stabilire quale possa esser il miglior canale per il WiFi a 5 gigahertz, generalmente è meglio connettersi a quelli della prima banda (ovvero 36, 40, 44 e 48).

Il vantaggio più grande del 5 GHz rispetto al WiFi a 2,4 GHz è quello di non trovare canali sovrapponibili, per questo motivo potremmo anche essere tentati di lasciare scegliere in automatico la scelta del canale l’Access Point in automatico.

Ampiezza del canale

Come possiamo intuire dal nome e dal precedente paragone con l’autostrada, l’ampiezza del canale influisce sulle prestazioni delle comunicazioni. Più il canale è ampio e più la nostra rete è performante.

L’altra faccia della medaglia è che più il canale è ampio e più la comunicazione diventa instabile.

Dovendo scegliere un compromesso tra prestazioni e stabilità direi che ampiezza 40 sia per per il 2,4 Ghz che per il 5 GHz potrebbe essere un ottimo compromesso. Eventualmente potremmo anche azzardare 40 e 80 e diminuire in caso di connessione instabile, fino ad arrivare ad un minimo di 20, 20 o 20, 40 per situazioni davvero problematiche.

Potenza del segnale

Spesso, anzi quasi sempre, si confonde la potenza del segnale con l’ampiezza della copertura, pensando che aumentando la potenza del segnale si aumenti automaticamte il perimetro della nostra rete WiFI.

Questo non è vero perchè dobbiamo ricordarci che il client che riceve il segnale dovrà anche essere in grado di rispondere. Se un Access Point, per esempio, potesse “sparare il segnale” a 100 metri ma il client potesse rispondere arrivando a 60 metri, la comunicazioni non potrebbe mai avvenire in quanto sarebbe solo unidirezionale. Inoltre un segnale esageratamente potente potrebbe creare inutili disturbi andando ad irradiarsi inutilmente fuori dalla nostra infrastruttura (rendola anche più visibile e vulnerabile)

Non esistono regole esatte ma una buona idea sarebbe quella di impostare il Trasmit Power a 14 dBm e 20 dBm rispettivamente al 2,4 GHz e 5 GHz indoor e 17 dBm e 23 dBm per l’outdoor.

L’unico caso in cui è consigliabile se non necessario lasciare questo parametro impostato su automatico è nella configurazione di reti mesh.

Roaming WiFi.

Se la rete è abbastanza estesa, o composta da diversi piani o diverse stanze, il client dovrebbe poter essere in grado di spostarsi all’interno del perimetro.

Con il roaming, il client mobile è in grado di connettersi all’Access Point più vicino ogni qualvolta il segnale a cui è attuamente connesso diventi troppo debole.

Perchè il roaming WiFi funzioni bene sono necessari alcuni accorgimenti:

Tutti gli Access Point devono avere lo stesso SSID, la stessa chiave di protezione e devono essere impostati su canali radio differenti, facendo attenzione che i canali non si accavallino tra di loro.

Uno dei parametri da configurare per avere un buon roaming è il “RSSI threshold” (Received Signal Strength Indicator), ovvero la soglia minima di segnale che l’Access Point può ricevere dal client prima di forzarne la disconnessione. Attivando e configurando questo parametro il client, quando il segnale è troppo basso, viene forzatamente disconnesso costringendolo a cercare un Access Point più vicino.

Alcuni Access Point permettono inoltre di abilitare il protocollo 802.11r, detto anche “Fast Roaming“, il quale permette il caching delle password. Potete provare ad abilitarlo dopo esservi assicurati che tutti gli Access Point coinvolti supportino questo protocollo e che il metodo di autenticazione sia WPA2.

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